TerraLuceSilenzio
Posted in Senza categoria on luglio 19, 2016 by carlomoxTerraLuceSilenzio
Posted in Senza categoria on luglio 19, 2016 by carlomoxL’installazione sonora Terra-Luce-Silenzio è stata ispirata da una delle ultime opere di Joseph Beuys, Lightning with Stag in its Glare, e dalla composizione musicale Konx-Om-Pax di Giacinto Scelsi.
La parte del progetto che riguarda la scultura è composta da undici elementi disposti in uno spazio circoscritto. Il punto di partenza sono i mudra della meditazione: un’antica gestualità legata al quotidiano che diventa nel tempo gesto simbolico per ottenere benefici sul piano fisico ed energetico. Le mani, infatti, sono la parte del corpo che più spesso appare nella simbologia fin dall’età Paleolitica. Nelle interpretazioni simboliche la mano destra e la sinistra hanno un significato diverso tra loro in base alle culture e alle religioni che li elaborano. In molte culture si considera il lato sinistro del corpo inferiore al lato destro. La mano destra indica l’influsso e la forza di una persona. Per l’ebraismo, ad esempio, la mano sinistra è la mano di Dio, la rappresentazione della giustizia, mentre la destra è quella sacerdotale, della misericordia. Nel cristianesimo la destra compone e dà ordine al mondo, la sinistra porta la Grazia. Con l’imposizione delle mani si realizza il passaggio del potere o della conoscenza a chi ne è degno. Al comando delle mani il malato guarisce o “risorge”. Prima della separazione tra religione e medicina, il medico guariva anche con il semplice gesto delle mani.
Pantina ha realizzato copie delle proprie mani mediante un materiale versatile come la cera pura d’api: ventuno calchi, dei quali venti della sua mano destra e solo uno di entrambe le sue mani, la destra e la sinistra unite, per dare vita a un unico pezzo in bronzo. La parte figurativa dell’installazione è dunque costituita da dieci elementi in cera, ognuno composto da due mani destre, segnate da una “ferita” a forma di croce, che insieme alla scultura bronzea e alla struttura di ferro, materializzano l’opera. Attraverso il raggruppamento di diverse riproduzioni delle mani dell’artista, in posizioni simili a quelle dei mudra, si è voluto creare uno spazio aperto, che invita lo spettatore ad avvicinarsi al mondo della meditazione. I mudra trasmettono significati profondi senza bisogno di ricorrere all’utilizzo della parola. I mezzi esteriori che ci permettono un percorso di “svuotamento”, sono appunto i gesti (mudra), i suoni e le parole (mantra) e le rappresentazioni simboliche (mandala). Negli elementi di cera, come in quello unico in bronzo, si visualizza il concetto di vuoto. Si tratta di un vuoto “illuminato”; un vuoto che non corrisponde all’idea occidentale di abisso in cui è assente ogni forma di essere, cioè a una condizione angosciosa e insignificante (nihil). Un vuoto, piuttosto, come elemento essenziale, potenzialmente ricettivo, che fa spazio intorno a sé, purificandosi, per lasciare produrre il pensiero e l’energia, per riempirsi con nuova sostanza.
Guarrera ha realizzato una suite di musica della durata di 48 minuti (6 x 8), secondo una simbologia numerica che si richiama all’Ottagono come forma metaforica della Soglia, ossia del passaggio tra i mondi e gli stati dell’essere. Otto è il numero che ha ossessionato il musicista Giacinto Scelsi e che rappresenta il simbolo dell’infinito e del continuo ritorno; il segno del perpetuo equilibrio e della ripetizione armoniosa. In realtà, le tracce musicali sono tre (Giardino sonante, Anitta, Imperfetto silenzio) della durata di sedici minuti l’una, otto minuti di musica e otto minuti di silenzio. Le pause del silenzio, in ogni modo, fanno parte della composizione nel suo insieme, costituendo il vuoto come esperienza estetica e come esercizio di meditazione. I tre momenti di suono – in cui è utilizzata una drone guitar con overdubbing molteplici, costituiscono il corrispettivo dei tre stati dell’essere teorizzati da René Guénon sulla traccia delle Upanishad: primo stadio (Terra) o Stadio della Veglia; secondo stadio (Luce) o Stadio del Sogno; terzo stadio (Silenzio) o Stadio del Sonno. La molteplicità del dualismo suono/silenzio, si ricompone in un unico percorso secondo un impianto che fa capo all’esercizio della meditazione. In questa immersione nel profondo si trova il mantra Konx, Om, Pax (la già ricordata composizione di Scelsi), con la reiterazione dell’idea di Pace, in antico assiro, in sanscrito e in latino. La composizione musicale nella sua completezza si ispira all’estetica wabi sabi incentrata sull’accettazione del transeunte e dell’imperfezione; sulla bellezza sobria, imperfetta, impermanente e incompleta. Il concetto deriva dall’insegnamento buddista delle tre maschere dell’esistenza: impermanenza (無常) anitta; sofferenza (苦) dukka; vuoto (空) anatta.
L’installazione è sonante in quanto, durante la performance, le vibrazioni della musica di Guarrera fanno oscillare i piatti con le sculture di Pantina. L’installazione è inoltre caratterizzata da una certa sinestesia dovuta all’odore della cera d’api che si diffonde per tutto lo spazio espositivo.

Carlo su Giardino sonante

TerraLuceSilenzio
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presenta
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(7 – 22 maggio)